DOVE ANDRA’ LA MODA ORA?

Oggi pomeriggio ho ricevuto una mail molto interessante da una nostra fornitrice, Paola Simeone, designer, artigiana e produttrice della collezione di borse PS RED WHALE.
La questione che Paola solleva è il fulcro attorno a cui girano tanti dei ragionamenti che condivido con le mie colleghe, con i fornitori, ma anche con gente che non si occupa affatto di moda. E’ la domanda essenziale che ci poniamo rispetto all’arte, al teatro, alla letteratura, direi alla vita quale abbiamo conosciuto sin qui: che direzione prenderà il mondo, di qui in poi?

Condivido qui la lettera di Paola.

Buongiorno Sandra – Caterina .
 
Ci ho pensato molto prima di decidere quale sarebbe stato l’argomento da trattare con la prima newsletter di PS RED WHALE borse e accessori. E ho deciso. La domanda “dove andrà la moda ora?” poteva essere una questione importante, direi quasi una necessità interiore, da condividere con voi. Già molti illustri addetti ai lavori si sono espressi in questo senso, ma qui io vorrei riportare delle semplici riflessioni. Un po’ come se parlassi a voce alta tra me e voi.
Nel periodo di lockdown io non ho acquistato molto. Né un vestito, né un accessorio o un paio di scarpe. Ho acquistato cibo (comunque né più né meno di prima); spazzole per capelli per emulare con risultati abbastanza buoni peraltro, le abili mani della mia parrucchiera; panni e detersivi di ogni tipo per pulire casa, come non avevo mai fatto prima, quasi a rafforzare l’idea che mentre fuori il virus vagava indisturbato, dentro, nel nostro ambiente domestico, tutto doveva essere immacolato e rassicurante. Poi stop, fine della lista: i libri erano già in casa. Aspettavano solo di essere letti. Ho “visitato” mostre e musei. Questo sì. Grazie al digitale, ho vagato per i musei di tutto il mondo, riscoprendo opere già viste in passato, o capolavori ancora tutti da scoprire. Le iniziative del settore culturale sono state moltissime in queste settimane, dinamiche, creative, intelligenti offrendo al pubblico una fruizione digitale mai vista prima, almeno per i musei italiani. E poi ho comprato mascherine per tutta la famiglia.

A questo punto mi sono posta una domanda: se hanno fatto tutti come me, rivedendo gusti e desideri nei propri acquisti, cosa ne sarà della moda da adesso in poi? E me lo sono chiesta come consumatrice prima ancora che come creatrice di borse artigianali di un piccolo brand indipendente che esiste grazie anche al
lavoro e alla tradizione di minuscoli laboratori artigianali italiani.
In questi giorni abbiamo iniziato piano piano ad uscire di casa, e sempre di più lo faremo nei prossimi, per rimettere i piedi in un mondo che non sarà più quello che abbiamo lasciato a fine febbraio – inizio marzo. Senza volerlo, ripenseremo ad alcune nostre convinzioni. Condivisione e sharing per esempio potrebbero non essere ancora una buona cosa in un clima di distanziamento sociale e di ridimensionamento delle priorità. In me trova spazio l’idea, da sempre in verità ma ora più che mai, che da adesso in avanti qualcosa, nei ritmi e nei consumi, cambierà inclusa la percezione della moda. Una sorta di reset dei valori.
E allora penso ad un’ampia diffusione del fai-da-te, a un riuso creativo del proprio guardaroba che certamente diventerà meno abbondante, più fluido, con consumi, e dunque nuovi acquisti, più contenuti. Penso ad un’estetica più frugale che accompagnerà il lento ritorno ad una sorta di normalità dopo l’emergenza. Terminata questa, torneremo a cambiarci e gli abiti da casa, che abbiamo indossato con disinvoltura e praticità in queste settimane, saranno sostituiti da vestiti e accessori di nuova quotidianità. Meno quantità e più qualità nei nostri armadi, con un ritorno alle produzioni locali di valore, vista la fragilità della filiera globale. Penso ad acquisti duraturi e funzionali di manifattura artigianale, sinonimo di etica e sostenibilità. Tutto ciò per la semplice ragione che le priorità sono diventate altre: sanità, sicurezza, tecnologia e libertà di movimento.
Penso ad una moda che rallenta, che si riallinea con le stagioni e che comunica in modo autentico con la propria community per creare un rapporto che si nutre quotidianamente di contenuti utili e vicinanza emotiva. Non solo estetica. E la
tecnologia sarà un aiuto prezioso. Non solo in termini di distribuzione con annesse vendite on line – vedremo solo più avanti come riusciremo a mettere mano al portafoglio ammesso che non sia vuoto – ma anche di espressività e partecipazione. Penso al tech in termini di comunicazione. Comunicare “di esserci” sia pure in modalità virtuale. Il digitale potrebbe essere l’opportunità, se non addirittura l’unica arma, per noi piccoli stilisti, designers, makers – linfa del sistema moda – per essere visibili.
 Bisognerà essere coraggiosi per tracciare questi nuovi percorsi della moda, ma la sociologia insegna che c’è un punto di non ritorno oltre il quale ogni situazione consolidata può trasformarsi in opportunità di cambiamento. Bene! Ora credo che a questo ci siamo già arrivati. Da oggi si può ripartire in modo diverso.
 
Paola Simeone


Ecco, a me è piaciuto proprio che Paola parlasse della necessità di rallentare, aggiungerei non solo nella moda, ma certo negli ultimi tempi il nostro settore ha rasentato la schizofrenia! Fingendo di assecondare il pubblico, ha invece innescato un meccanismo di richiesta di novità sempre più pressante, consacrando un consumo bulimico e onnivoro.
Voi conoscete noi ed il progetto Poncif, il nostro modo di lavorare. Non vi stupirà quindi vedermi sottoscrivere le considerazioni di Paola Simeone, poichè  nel nostro nome c’è già una dichiarazione di intenti: PONCIF, ponsìf alla francese, cioè “opera comune e ripetibile”, intesa come opera di artigianato; ed anche “tela preparatoria per affreschi”, quindi progetto, disegno, momento di elaborazione.
Da qui si riprende il cammino!

Ps: prima di lanciare il post, voglio ringraziare Paola Simeone ed anche mostrare a Voi alcuni delle sue bellissime borse, assolutamente artigianali e che presto troverete da Poncif.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *