MODERNO, INUSUALE, PROVOCATORIO: E’ IL GIOIELLO CONTEMPORANEO

MAGMALaB, contemporary jewels, different by nature
C’è stato un anno “zero” a partire dal quale non ho più visionato le collezioni di gioiello con lo stesso sguardo di prima: nel 2013 ho ricevuto in regalo il catalogo di una mostra  tenutasi al Design Museum di Londra – “Unexpected pleasures, the art and design of contemporary jewellery” – ed è stata una rivelazione.
Da quel momento in poi il gioiello per me non è più stato un mero accessorio, ma è diventato soggetto narrante, qualcosa in grado di definire da solo il carattere di una mise e, per estensione, di una persona.
Soprattutto mi ha affascinata l’enorme inventiva che si dispiega in questo ambito creativo: materiali preziosi e non, carta, legno, ceramica, fili metallici…non c’è limite alle possibilità. Qualunque materiale può fiorire e trasformarsi completamente, rivelando qualità insospettabili; le tecniche utilizzate sono le più disparate, da quelle tipiche della lavorazione orafa alle tecniche più metallurgiche.
Il gioiello contemporaneo non ha  limitazione di materiale  né di forma o dimensione, può essere voluminoso e importante oppure piccolissimo, ma ha comunque forza ed intelligenza.
Il risultato è qualcosa di nuovo, colto da un punto di vista che spiazza le usuali aspettative, ma che sempre alberga la bellezza.
Tra le tante designers che in questi anni ho conosciuto, oggi ve ne voglio presentare due: sono le creatrici di MAGMALaB, di Bologna, Caterina Martinelli e Gaia Guarnieri.

MAGMALaB propone una collezione che si definisce già nel logo “Diversi per natura”: si tratta di collane, orecchini, spille rigorosamente realizzati in Pet (polietilene tereftalato, il materiale di cui sono fatte le comuni bottiglie di plastica, per intenderci).
I loro gioielli sono estremamente leggeri e sono trasparenti, come un tratto di matita su un foglio.

Gaia e Caterina hanno accettato subito di partecipare all’intervista ed io ve la trascrivo qui sotto.
– Ci raccontate qualcosa di voi e di come avete iniziato?
– Veniamo da due percorsi diversi: Gaia è veneziana, si è laureata in Psicologia e poi si è trasferita a Bologna – Caterina è nata nella bassa provincia bolognese e si è trasferita “in città” per laurearsi in Belle Arti. Ci siamo conosciute intorno al 2000, un incontro che è diventato un intenso sodalizio lavorativo, con MagmaLaB.
L’avventura di MagmaLaB è iniziata nel 2012. Entrambe avevamo bisogno di una svolta e abbiamo dato vita a questo progetto insieme, affidandoci alla nostra comune, ma personalissima vena creativa che tenevamo sopita da anni. Partivamo da zero, anche rispetto al budget, per cui abbiamo iniziato dalla sperimentazione su materiali di recupero che potessimo lavorare a mano, artigianalmente e senza il bisogno di macchinari.

– Come siete arrivate al gioiello contemporaneo?
– Nel 2014, dopo i primi esperimenti su diversi materiali e forme d’arte, ci siamo appassionate alle plastiche e alle loro potenzialità creative, primo fra tutti il polietilene tereftalato, cioè il PET.
Negli anni questa si rivela una folgorazione, diventa il nostro principale ambito di ricerca e di pari passo si definisce la forma d’arte in cui ci piace muoverci: il gioiello contemporaneo.
– Come progettate e realizzate i vostri gioielli?
– La scelta di concentrare la nostra ricerca sul PET, inizialmente dettata da una grande curiosità creativa, si è trasformata nel tempo in una sfida. Innanzitutto per reperire il materiale – rigorosamente riciclato – abbiamo messo in moto una vera e propria ‘macchina’ sociale, fatta di conoscenti e negozianti sparsi per la città (ma non solo).
La seconda sfida sono stati – e sono tutt’ora – gli strumenti, dato che non esistono attrezzature artigianali specifiche. Per questo, di volta in volta, abbiamo progettato e costruito in laboratorio ciò che ci serve per realizzare nuove tecniche e ottenere le finiture che desideriamo.
Il procedimento che sta alla base delle creazioni è la termoformatura, alla quale aggiungiamo, di volta in volta, tecniche ‘classiche’, rivisitate ed evolute per renderle applicabili ai materiali plastici (ad esempio filatura, incisione, filigrana e craquelé) esaltandone così le potenzialità inespresse.

Collana DERIVA, premiata durante la Jewelry Week a Milano, nov. 2019

– Quindi “gioiello sostenibile”, però forse non solo, vero?
– Nel 2017, durante la preparazione della nostra personale “CONTRONATURA”, presso la galleria Terre Rare di Bologna, ci siamo rese conto di quanto l’esigenza di scardinare i concetti di ‘diverso’ e ‘naturale’ fosse la nostra principale ispirazione e il nostro tratto distintivo. Il materiale che lavoriamo è “diverso” da quelli comunemente utilizzati per creare gioielli e – essendo sintetico – è ciò che di più lontano dalla ‘naturalità’ si possa immaginare. Ma la Natura, ormai, è in larga parte condizionata dall’impronta dell’essere umano e la nostra ricerca nel recuperare e trasformare un materiale potenzialmente inquinante, evitandone la dispersione nell’ambiente, vuole porre l’attenzione proprio su quanto siamo ormai lontani da un concetto bucolico della Natura e quanto sia, invece, fondamentale ricordarsi che la natura la modifichiamo noi, ogni giorno, con le nostre scelte. È tutto naturale e allo stesso tempo non lo è, così come la diversità esiste solo dinnanzi a una conformità.

– C’è una divisione del lavoro o il vostro è un percorso a 4 mani?
– Intanto bisogna dire che abbiamo una specie di scaffale delle idee, progetti solo abbozzati o esperimenti non completamente riusciti che conserviamo maniacalmente perché “arriverà il loro momento” (e a volte succede).
Detto ciò… partiamo dalla TESTA: ci diamo dei temi, degli obiettivi, lanciandoci in lunghi e macchiavellici brainstorming, idee sparse, spesso confuse. Poi passiamo alla CARTA,  buttando giù mille bozzetti, ognuna per conto suo, sui quali poi ci confrontiamo fino a selezionare le linee che a entrambe sembrano davvero interessanti. In fine con le MANI, lavoriamo insieme su queste idee, sperimentando fino a trovare le soluzioni tecniche ed estetiche migliori.

– Quando tra noi professionisti del settore, commercianti o designers, si parla di gioiello contemporaneo, sempre viene sottolineato un approccio diverso tra il pubblico italiano e quello straniero. Cosa ne pensate voi?
– Siamo entrate in punta di piedi nel mondo del gioiello contemporaneo e lo stiamo tuttora osservando con curiosità e voglia di conoscerne le varie declinazioni. La nostra impressione è che il mercato ed il pubblico italiani stiano pian piano colmando un certo ritardo nella conoscenza di questa tipologia di monili.
All’estero hanno iniziato prima a concepire i materiali alternativi, non preziosi, come adatti e creativamente molto stimolanti nella creazione dei gioielli;  in Italia il percorso è cominciato qualche anno dopo.
Ma la sensibilità al bello e le eccellenze artigiane sono ben radicate nel nostro paese e si è venuta velocemente formando una rete di rivenditori (negozi, gallerie) attenti e preparati, che hanno lavorato con grande passione per portare all’attenzione del pubblico una nuova concezione del gioiello.

– Un suggerimento da dare?
– Uno spunto di miglioramento per il futuro: ci piacerebbe immaginare una maggiore attenzione, tradotta in sostegno concreto, da parte di istituzioni economiche, enti culturali ed associazioni di categoria, a supporto di questo settore che è ormai entrato, a buonissimo diritto, nell’universo della creatività italiana di livello.

– Ragazze Magma, so che avete iniziato un bel progetto su Instagram per questo periodo di inattività forzata e cioè dei brevi video per spiegare in dettaglio il vostro lavoro: a me è piaciuto molto! 
-SI, è il nostro modo per non interrompere il rapporto con il pubblico ed il nostro lavoro. E raccontandoci qui, ci siamo rese conto che anche noi facciamo parte di quelle ‘donne reali’ di cui parla Sandra nel blog.  Il nostro processo creativo, lo spirito che ci muove, sono dedicati a donne reali, non conformi, che non vogliono snaturarsi per seguire una moda, ma cercano oggetti che raccontino storie vere, di mani, di carta e di idee, anche quando sono un po’ folli.
Grazie Caterina e Gaia, siete state deliziose.
www.magmalab.org
Instagram: magmalab
fb: magmalabgioiellicontemporanei

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